Potenziamento Pedagogico

Il potenziamento cognitivo consiste nell’esercitare alcune funzioni esecutive che sono alla base di apprendimenti e quotidianità per rendere più agevole o più pronta la fluidità degli stessi. 

A tal fine presso il centro vengono proposti percorsi di potenziamento cognitivo più vicini al metodo Crispiani e altri più in linea con il metodo Feuerstein, in base alle esigenze e alla situazione specifica, le pedagogiste propongono la metodologia più adatta.

Con questo tipo di intervento si realizzano training specifici trasversali tra loro, che sono:

  • quelli dedicati all’attenzione, che coinvolgono le abilità visuo-percettive e le relative funzioni con attività di discriminazione visiva e di percezione (spaziale, globale e analitica)
  • quelli dedicati alla memoria di lavoro e alla memoria a lungo termine: si svolgono attività dedicate al potenziamento del pensiero logico, critico e delle funzioni esecutive (FE)
  • quelli dedicati al potenziamento della fase di rendicontazione/elaborazione delle informazioni

Il potenziamento cognitivo, svolto attraverso il metodo Feuerstein, parte proprio dal presupposto che la mente sia un’entità dinamica e quindi modificabile. Scopo principale è rendere il bambino consapevole dei processi che mette in atto, sia quando risolve dei problemi, sia quando pensa.

Il metodo, per essere efficace, prevede una mediazione e porta, se stimolato correttamente, ad una vera e propria modificazione strutturale del cervello umano, in quanto entità dinamica.

Il potenziamento cognitivo è fondamentale anche per l’allenamento dell’attenzione.

Sono previste sedute individuali per i bambini con problematiche cognitive conclamate, nei casi invece di bambini non affetti da ritardo cognitivo, ma che hanno necessità di incrementare le capacità di problem solving, si preferiscono sedute di gruppo, organizzate secondo l’età.

Modalità:
– incontri di gruppo o individuali per bambini normodotati
– sedute individuali per bambini con ritardo cognitivo o problematiche di altro tipo

Punti di partenza del metodo Feuerstein sono la consapevolezza della propria modalità di apprendimento e la convinzione che esista sempre un gap fra le proprie potenzialità e la loro espressione. Ci sono sempre risorse latenti che aspettano solo di essere attivate. Da qui prende spunto la teoria della modificabilità cognitiva strutturale. Secondo Feuerstein si può “insegnare ad imparare, imparare ad imparare” attraverso l’educazione cognitiva.

Il metodo di Feuerstein si fonda sulla riprogrammazione cognitiva del soggetto. Attraverso questo metodo si aiutano i ragazzi con problemi cognitivi, di apprendimento, di attenzione, di comportamento, di relazione, a migliorare, controllare e sollecitare le proprie competenze.

Si lavora sulle capacità deduttive, sulle abitudini cognitive, sulla comprensione, sulla capacità di orientamento, sull’analogia, sulle capacità di organizzare processi sempre più complessi.

Fondamentale in questo processo è la mediazione, supportata da un ambiente favorevole, da una spiccata sensibilità all’ascolto, dalla capacità di individuare i punti di forza e debolezza del soggetto, rispettando il suo stile cognitivo. Il metodo di Feuerstein privilegia la riflessione sui processi mentali, piuttosto che la trasmissione di contenuti.

Si utilizza un approccio prettamente cognitivo proposto a tutti i bambini – in età prescolare attraverso il BASIC e in età scolare con gli strumenti più adatti all’età del ragazzo – che presentano difficoltà nei seguenti ambiti: apprendimento, attenzione, carenza nel controllo dell’impulsività, relazione.
Si forniscono strategie di apprendimento e di problem solving utilizzando strumenti diversificati che vanno a stimolare le funzioni cognitive carenti.